Storia dell'archivio Internazionale degli attacchi di squali
Link: Sito ufficiale dell'ISAF in inglese

La Marina degli Stati Uniti ha avuto tradizionalmente molto piu' che
un interesse transitorio nei confronti degli attacchi di squali da quando
il suo personale, specialmente in tempo di guerra, ha affrontato piu' di
altri i rischi relativi.
Molti casi documentati di attacchi durante la seconda guerra mondiale e la
consapevolezza che un effettivo repellente antisqualo non era ancora disponibile,
suggerirono all' Ufficio di Ricerche
Navali, la costituizione nel 1958 di un programma di ricerca sugli
squali. La conferenza fu tenuta nei primi del 1958 a New Orleans allo scopo
di pianificare le strategie della ricerca per lo sviluppo di un repellente
efficace.
I partecipanti concordarono sulla necessita' di molta ricerca
di base prima che un repellente potesse realisticamente essere scoperto,
e fu formalizzato il gruppo di lavoro di ricerca sugli squali. Lo Shark
Research Panel, formato da Perry W. Gilbert (presidente), Sidney R. Galler,
John R. Olive, Leonard P. Schultz, Stewart Springer, e piu' tardi Albert
L. Tester e H. David Baldridge, rimase attivo fino al 1970. Inizio'
la formazione dell'archivio degli attacchi di squali, il primo tentativo
di raccogliere documentazione su base globale e storica.
Lo Shark Attack File era ubicato fisicamente presso lo Smithsonian Institution sotto
la supervisione di Schultz, e un archivio simile, piu' ridotto era mantenuto
da Gilbert alla Cornell University. Fu fatto un tentativo per collegare
tutti i dati storici ad una rete di reporter che raccogliessero
la documentazione di nuovi attacchi. Gilbert fu abile nel garantire
i fondi istituzionali che fornirono l'opportunita' di nuovi servizi. Una
relazione di due pagine sugli attacchi fu sviluppata dal comitato e resa
disponibile per i collaboratori dell' archivio, che raggiunse presto piu'
di mille attacchi.
Il primo tentativo di sintetizzare i dati del File fu fatta da Schultz
nel 1963. La sua analisi, "Attacchi per squali in relazione alle attivita'
umane" e allegata appendice, una lista di attacchi nel mondo (coautore
Marilyn H. Malin), apparve in Sharks and Survival, il primo dei due volumi
pubblicati da Gilbert.
Nel 1967 il comitato concordo' che occorreva una analisi statistica
computerizzata e, con fondi della U.S. Navy, Baldridge produsse nel 1974
la sua classica analisi intitolata "Shark attack: un programma di analisi
e sintesi dei dati".
Il supporto della Marina al File cesso' nel 1968. Gli sforzi fatti
da Baldridge e Gilber per assicurare la continuita' dei fondi tradizionali
furono infruttuosi e il File piu' tardi fu trasferito dal Mote Marine
Laboratory, dove era stato mandato per l'analisi di Baldridge, alla University
of Rhode Island.
Il File continuo' a crescere sotto le cure di John McAniff del National
Undersea Safety Program, ma disgraziatamente i fondi vennero ugualmente
a mancare anche nella nuova collocazione a dispetto di tutti i suoi
sforzi. Il File venne trasferito al Florida Museum of Natural
History nel 1988 dove e' curato ora dal George H. Burgess e
Matthew Callahan, sotto gli auspici della American Elasmobranch Society.
Il File sta riscuotendo supporti entusiastici dai menbri della Societa',
un'organizzazione internazionale di scienziati impegnati attivamente nello
studio di squali, razze, raie e chimere. Continuamo a documentare registrazioni
di attacchi del periodo, qualche volta incompleto 1968-1988, cosi' come
investiga sui nuovi casi. Attraverso la cooperazione di molti
membri delle organizzazioni in tutto il mondo, il File adesso e molto cresciuto,
con basi dati da Australia, California, Hawaii e Sud Africa, aggiunte o
presto integrate nel sistema. I dati di sintesi di Baldridge, immagazzinati
formalmente su schede perforate col rischio, alla lunga, di perdersi, sono
stati resi disponibili al File e trasferiti su un database relazionale.
Il database e' anche disponibile
per biologi qualificati e fisici che desiderano indirizzare specifiche
domande riguardo agli attacchi degli squali. Da quando il File contiene
molte informazioni considerate preziose, come reperti medici, autopsie,
e interviste personali, l'accesso e' attentamente vigilato dai ricercatori
dell'AES, che devono approvare ogni richiesta caso per caso.
Le interrogazioni da parte dei media e del pubblico i generale sono
state richieste dallo staff dell'ISAF, ma attualmente l'accesso al File
e' limitato agli scienziati.