Era uscito per mare ieri mattina. Giornata tranquilla fino all'incontro col bestione: Varchetta ci si è imbattuto in una zona che si trova a venti miglia al largo dell'isola di Tavolara. Tirarlo a bordo è stato tutt'altro che facile: lo squalo, lungo circa due metri e 50 centimetri, pesava la bellezza di 160 chilogrammi.
Nonostante le dimensioni di tutto rispetto, l'animale catturato dal pescatore di Golfo Aranci non è pericoloso per l'uomo. Si tratta, secondo i risultati delle analisi condotte dal biologo Benedetto Cristo, del dipartimento di Zoologia e antropologia dell'università di Sassari, di un esemplare di squalo capopiatto Hexancus griseus.
Si tratta di una specie che solitamente cerca le sue prede tra i 400 e i 1000 metri di profondità, e dunque su fondali inaccessibili all'uomo, campioni di discesa subacquea compresi.
Il "capopiatto" è piuttosto diffuso nei mari della Sardegna e della Sicilia e di tanto in tanto capita che ne venga catturato qualche esemplare. Preda nient'affatto rara, dunque, anche se pescare uno squalo, assicura Edoardo Varchetta, dà sempre una certa emozione.